A 40 anni dal debutto, torna in scena "Forza venite gente", la commedia musicale sulla vita di San Francesco d'Assisi, in una versione fedele all'originale.
Nel 40° anniversario dal debutto, torna in scena Forza venite gente, la commedia musicale ispirata alla vita di San Francesco d’Assisi, proclamato Patrono d’Italia da Papa Pio XII, che lo ha definito “il più italiano dei santi e il più santo degli italiani”.
La nuova versione, fedele all’originale per le musiche e lo sviluppo drammaturgico, ma profondamente rinnovata nelle scene, nei costumi e nella tecnologia, è diretta da Ariele Vincenti, che si avvale della collaborazione di Michele Paulicelli – l’interprete originale di San Francesco – come direttore artistico.
Lo spettacolo, scritto da Mario e Piero Castellacci, debutta il 2 dicembre a Roma, dove tornerà anche per celebrare le festività natalizie (TUTTE LE DATE del tour). I nuovi protagonisti sono Mauro Mandolini e Stefano Dilauro, affiancati da un cast di 20 performer. Ritroveremo, dunque, sul palco, personaggi simbolici e divertenti come la Cenciosa, Santa Chiara, la Povertà, il Diavolo e il Lupo.
Numeri da record per una storia tutta italiana
Era il 9 ottobre 1981 quando lo spettacolo debuttò al Teatro dell’Unione di Viterbo, interpretato dall’iconico Silvio Spaccesi nei panni di Pietro Bernardone, con Michele Paulicelli nel ruolo del poverello di Assisi. In questi 40 anni, con 3500 repliche e oltre 2 milioni e 500mila spettatori, Forza venite gente è diventato un autentico cult, tradotto in otto lingue e rappresentato dal Brasile al Messico, dalla Polonia all'Ucraina, fino in Bielorussia.
Soltanto a Roma, in Piazza San Giovanni, il 16 agosto 2000, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, lo spettacolo ha totalizzato 250mila presenze, e a Padova, insieme a Papa Giovanni Paolo II, hanno assistito alla rappresentazione oltre trentamila spettatori.
Francesco, una voce universale
Ormai non si possono più contare i tantissimi oratori, gruppi parrocchiali e associazioni giovanili che, nel corso degli anni, hanno messo in scena Forza venite gente. Chi ha vissuto questa esperienza a livello amatoriale non potrà fare a meno di ripetere a memoria gli spassosi dialoghi in dialetto tra Bernardone e la Cenciosa e, immancabilmente, emozionarsi cantando l’Alleluia conclusivo del brano Laudato sii.
Lo spettacolo veicola i valori che hanno ispirato il carisma francescano, calandoli nella quotidianità, così da renderli universali e attuali, anche a distanza di secoli.
Il testo è soprattutto una toccante riflessione sul rapporto, spesso complicato, tra padri e figli e, in tempo di pandemia, è capace di risvegliare quel profondo senso di umanità, di cui oggi si sente fin troppo la mancanza.